Riccardo La Rosa, Campione del Mondo di Pizza Classica

Viene da Levanto, in provincia di La Spezia il Campione Mondiale di Pizza Classica 2019, Riccardo La Rosa. Titolare de “La Picea (locale con 80 posti a sedere) e della “Picea 2.0” (pizzeria d’asporto aperta nel 2018)”, Riccardo La Rosa si aggiudica oltre al primo posto per la categoria Pizza Classica anche il premio Triathlon ( per la sommatoria dei 3 punteggi più alti in altrettante gare di cottura) e il premio Parmigiano Reggiano, per la migliore pizza preparata con questo ingrediente. Classe 1989, Riccardo La Rosa è certamente tra i più giovani pizzaioli ad aver ottenuto questo titolo, guadagnato grazie ad una pizza realizzata con ingredienti che richiamano ai sapori liguri – come fa intendere il nome della pizza - burrata, pomodorini datterini, pomodorini gialli, pesto preparato a mortaio, pinole tostati e Parmigiano Reggiano.
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Complimenti per la vittoria, la tua pizza “profumi liguri” ha una farcitura che riprende i sapori della tua terra; si tratta di una ricetta che hai proposto in altre occasioni?

La ricetta di pizza che ho portato quest’anno è il risultato di un lavoro che ho cominciato due anni fa. Nel corso di questi anni ho cercato di migliorarla, basandomi sui risultati ottenuti nelle edizioni precedenti del Campionato Mondiale della Pizza. Dopo diverse prove sono riuscito ad indovinare il giusto bilanciamento tra gli ingredienti e finalmente sono riuscito a ottenere questo risultato. Dopo il quinto posto dell’anno scorso al Campionato Mondiale della Pizza, finalmente ce l’ho fatta!

Anche il tuo impasto è stato molto apprezzato, quali farine hai utilizzato? Che tipo di lavorazione hai fatto? L’hai cotta su forno elettrico o su forno a legna? Per quale motivo?

Ho utilizzato una miscela di farine: la tipo 2 semi integrale, la tipo 00, della farina di semola, e un’aggiunta di un’altra farina di legumi. Rispetto alla stessa ricetta dell’anno scorso, l’aggiunta di questo ultimo ingrediente ha dato a mio avviso una maggiore croccantezza e profumo all’impasto. Il metodo che ho utilizzato per l’impasto è quello di una classica biga, con un’idratazione al 50%, come lievito ho usato quello di birra e ho chiuso con un rinfresco con farina di tipo 2 e semola. Durante la gara ho utilizzato il forno elettrico, anche se normalmente al lavoro, uso il forno a legna.

Sei stato premiato anche per il Triathlon e per il trofeo Parmigiano Reggiano, che emozioni hai provato quando sei stato chiamato sul palco?

E’ stata una sensazione stranissima! Quando mi hanno chiamato sul palco ho provato una grande emozione ed ero contentissimo, però non ho realizzato subito di essere diventato Campione del Mondo di Pizza Classica 2019. Quando sono rientrato a Levanto, ho festeggiato con gli amici e la famiglia questo risultato!

Tanti bravi pizzaioli tra la Liguria e la Toscana hanno conseguito ottimi risultati in questa edizione del Campionato Mondiale della Pizza. Non è una novità anche perchè c’è stata continuità con le scorse edizioni. Come ti spieghi questo successo così localizzato?

E’ vero, ci sono stati tanti concorrenti della mia zona che hanno portato a casa ottimi piazzamenti, questo secondo me è dovuto sia al fatto che sono tutti grandi professionisti, ma anche al continuo scambio di informazioni tra i pizzaioli della nostra zona. A mio avviso questo è positivo, perché in questo modo si cresce tutti assieme, dandoci una mano e alzando di molto il livello qualitativo delle pizzerie nel nostro territorio.

Hai partecipato oltre che alla pizza classica, a quasi tutte le gare di cottura, c’è stato qualche pizzaiolo che ti ha colpito, per fantasia, bravura e professionalità?

Sono sincero, ero molto concentrato su quello che stavo facendo, mi dovevo gestire con i tempi delle gare, gli impasti, le farciture… Sono stato molto impegnato e non ho proprio avuto modo di vedere quello che hanno fatto i miei colleghi.

Qual è stato il tuo percorso professionale? C’è qualcuno a cui vorresti dedicare questa vittoria?

Mi sono avvicinato alla professione di pizzaiolo nel 2011, anno in cui ho partecipato ad un corso organizzato dalla confartigianato locale, partecipai anche ad una gara locale di pizza ma mi piazzai ultimo! Non mi sono arreso e ho conosciuto in quel frangente Alessandro Gatti, l’Istruttore della Scuola Italiana Pizzaioli di Massa, grazie a lui ho cominciato ad appassionarmi sempre di più a questo lavoro. La vittoria non posso che dedicarla alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina in questi anni e mi ha dato una mano nell’apertura del locale, ma una parte di questa vittoria va anche a tutti gli amici, colleghi e pizzaioli con cui ho collaborato in questi anni!
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di Patrizio Carrer

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