PIZZA E PASTA ITALIANA

Dal 1989

PIZZA E PASTA ITALIANA

Dal 1989

Mensile di Pizza, Pasta, Enogastronomia e Cultura

Pizza e Pasta italiana

La rivista nata nel 1989, è la più conosciuta al mondo nel settore specifico e più generalmente nel settore Ristorazione con pizza e Ristorazione classica. Oltre 25 anni di editoria specializzata per operatori del settore. Sfoglia la rivista online: tutto quello che succede nel mondo pizza, e non solo, viene riportato con precisi reportage, rubriche e redazionali.

Editoriale del Mese

Napoli è la mia città e, in quanto tale, è difficile raccontarla sulle pagine di una rivista nazionale. Pur lavorando ogni giorno per la ricerca dell’oggettività, il rapporto con Napoli è per me pari a quello che si ha con i propri genitori, anzi con la propria madre perché, come dice una celebre canzone partenopea, Cient’anne (scritta da Gigi D’Alessio per un duetto con Mario Merola): “Napule è mammà”. E con una madre si litiga, ci si confronta, talvolta da una madre ci si allontana ma l’amore non finisce e va ben oltre le distanze di spazio e di tempo.
 
Ciò che mi ha più colpito nella costruzione di questo numero che, come ogni settembre, è dedicato alla “capitale della pizza” è che questa sensazione di “odi et amo” (per dirla con l’elegia di Catullo) ha riguardato tutti coloro che hanno scritto i propri contributi: troverete, infatti, in quasi ogni articolo, perifrasi come “la coincidenza degli opposti”, “luogo in cui vanno a braccetto luci e ombre”, “miseria e nobiltà”.  Sì, è forse vero che ciò che per me vale per Napoli potrebbe essere pedissequamente applicato a ciascuno per la propria città natale ma credo che Napoli abbia qualcosa di diverso (non di più ma di diverso) perché, come sintetizza Luciano De Crescenzo: “Ogni luogo del mondo avrebbe bisogno di un po' di Napoli, perché Napoli non è una semplice città, ma uno stato d'animo”.

Di questo dovrebbe andare fiera la mia città nel suo rapporto con la pizza: non di sentirsi superiore, né di un diritto di primogenitura, né tantomeno di essere l’unica detentrice del sapere. La vera forza della pizza napoletana sta, infatti, nel suo essere riuscita a diventare identità, bene comune. Ho provato allora a riscrivere la frase di De Crescenzo, sostituendo alla parola Napoli le parole “pizza napoletana” e alle parole “luogo” e “città” la parola “pizza”. Rileggetela con me: “Ogni pizza del mondo avrebbe bisogno di un po’ di pizza napoletana, perché la pizza napoletana non è una semplice pizza, ma uno stato d’animo”. Ed è questo l’augurio che faccio a ogni pizzaiola e a ogni pizzaiolo, a Napoli e in ogni parte del mondo.
 
Un abbraccio,
nio
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di Antonio Puzzi

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