Il Bello, il Buono, il Sano

I prodotti agroalimentari biologici alla base dell’alimentazione del futuro

Ci stiamo sempre più convincendo che le affermazioni degli esperti (medici, ricercatori, ecc.), frutto di studi e di sperimentazioni sul campo, sullo stretto rapporto che esiste tra alimentazione e salute sono non solo vere, ma sono così importanti da costringerci, se ci vogliamo bene, a tradurle nella nostra alimentazione quotidiana. Una buona parte delle malattie che colpiscono l’umanità sono infatti dovuto ad una alimentazione non corretta, non sana, spesso inquinata dalla chimica.. Finalmente i consumatori più attenti ne sono convinti e si sta cercando, ovunque nel mondo, i giusti rimedi. Tutti vogliamo vivere bene e a lungo, vivere una bella vita, pur non rinunciando al nostro lavoro;  tutti vogliamo, per quanto possibile, mangiare cose buone e godere i piaceri della tavola; tutti cerchiamo di tener lontane le malattie che rattristano la vita e, in molti casi, possono accorciarla. Una delle accuse che gli esperti fanno al nostro cibo quotidiano è che, molte volte, non è sano, è squilibrato, non è prodotto con materia prima sana. E quando si dice “sana”, si intende una materia prima “naturale”, non inquinata da prodotti chimici e attentamente scelta perché anche l’ambiente, il mondo in cui viviamo, deve essere sano, non inquinato.
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Una corretta risposta

In altre parole e per essere chiari, la risposta al bisogno di cibi sani ci è data dai prodotti “biologici”. Di tutto questo ci stiamo sempre più convincendo ed è per questo motivo che dall’inizio di questo nuovo secolo sono stati coniati alcuni slogan salutistici: “cercate per il vostro cibo prodotti a km zero”; “preferite i prodotti di filiera corta”; “usate solo cibi da agricoltura sostenibile o, meglio ancora, biologica”, ed altri simili. Cosa significano questi slogan? Che la materia prima che usiamo per preparare il nostro cibo quotidiano – farine, carni, pesce, olio extravergine d’oliva, formaggi, ortaggi, frutta, ecc. – deve essere la più “sana” possibile, la più “naturale”, la meno “inquinata”, offerta dal mercato.
Ma anche parlando di “biologico” serve ragionevolezza e buon senso. Purtroppo non siamo in grado di bloccare le piogge acide che bagnano le coltivazioni agricole e le colture orticole e frutticole; non siamo in grado di fermare il vento che trasporta fumi e veleni; non siamo in grado di filtrare le acque sotterranee le cui vene attraversano terre inquinate da molti decenni di uso indiscriminato della chimica, tuttavia sempre più in grado di scegliere bene aiutati dalla crescente cultura, da corrette informazioni, da una maggior attenzione alle etichette quando siamo a fare la spesa.
Dobbiamo essere comunque consapevoli che il mondo non è “biologico”: la distruzione delle foreste tropicali (magari per mettere al loro posto piantagioni di palme da olio); l’incomprensibile diniego del presidente degli USA Trump a limitare l’inquinamento atmosferico sono solo due elementi negativi perseguiti da gruppi industriali cui il business conta più della salute o da un presidente che per il guadagno elettorale mette in pericolo la salute degli abitanti del pianeta, anche la nostra salute.

Un impegno da sostenere

Comunque già oggi è meglio di ieri. Da diversi anni, infatti, molte realtà in ogni parte del mondo stanno seriamente lavorando per ridurre l’inquinamento, per contenere l’uso della chimica nei prodotti agroalimentari, per rendere l’agricoltura più sostenibile, per avere cibi più sani e questo impegno deve coinvolgerci tutti, se ci vogliamo bene, se vogliamo bene ai nostri figli, se vogliamo che l’umanità stia sempre meglio e lo star bene si diffonda anche nei Paesi cosiddetti poveri. Resta chiaro che la strada del biologico è quella giusta, quella che dobbiamo percorrere sempre più, per cui dobbiamo sentirci tutti impegnati a promuovere il biologico nelle nostre scelte quotidiane, nell’acquisto della materia prima per il cibo che prepariamo. Vale per le famiglie, ma vale ancora di più per chi produce alimenti per gli altri, i ristoratori, i cuochi, i pizzaioli.
Questa rivista è impegnata fin dalla sua fondazione, trent’anni fa, a difendere i cibi buoni, i cibi sani, senza rinunciare al cibo bello, perché la vita non deve essere grigia, ma sana, serena, felice. E con il biologico, oltre a piatti belli e gradevoli, si hanno anche piatti sani, i piatti più amati dal nostro organismo.
 
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di Giampiero Rorato

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