Bambini e obesità

L'obesità infantile è, oggi, una delle grandi emergenze sanitarie dei paesi industrializzati e l'Italia detiene il primato negativo in Europa dei bambini ed adolescenti con eccesso di peso, un fenomeno persistente e più marcato nelle regioni del centro e nel sud Italia.
Ecco perchè il Ministero della Salute ha messo a punto un piano nazionale per definire e mettere a regime un sistema di raccolta dati sullo stato nutrizionale dei bambini che coinvolge le Regioni e che permette l'acquisizione di informazioni dirette su alcuni parametri antropometrici (peso ed altezza), sulle abitudini alimentari e sull'attività fisica.
 
 
Secondo gli ultimi dati ufficiali, nel nostro paese, i bambini in sovrappeso sono il 20.9%, e quelli obesi il 9.8% compresi i bambini gravemente obesi che da soli sono il 2.2%.
La bella notizia è che le ultime rilevazioni registrano un calo del fenomeno, la cattiva notizia è che restiamo, comunque, in testa alla classifica europea.
Ciò che emerge, in sostanza, dal monitoraggio è che i bambini italiani seguono cattive abitudini alimentari e sono essenzialmente pigri, preferendo il computer alle attività ludiche all'aria aperta.
Dal punto di vista alimentare, molti saltano la prima colazione; altri fanno una colazione non equilibrata in termini di carboidrati e proteine. Inoltre, la maggior parte, fa una merenda abbondante a metà mattina ed il 25% dei bambini non mangia frutta o verdura.
Il 41% dei genitori ha dichiarato che i propri figli consumano abitualmente bevande zuccherate e/o gassate, e per giunta con il loro consenso.
La sedentarietà, nel nostro Paese, è molto diffusa sia in casa che a scuola. Molti bambini non praticano alcuna attività fisica; il 18% pratica uno sport per un' ora a settimana, e solo uno su quattro si reca a scuola in bicicletta o a piedi.
Quasi la metà dei bambini monitorati, ha la televisione in camera, mentre il 35% guarda la TV o gioca con i videogame per oltre due ore al giorno.
La preoccupazione maggiore è dovuta, comunque, alla visione distorta ed approssimata che i genitori hanno verso l'approccio alimentare e del peso dei propri figli. Il 38% delle mamme intervistate non ritiene che il proprio figlio sia obeso, mentre il 29% non nota neanche gli eccessi nel consumo di cibo.
Dunque, non solo la mamma, ma entrambi i genitori e pure i figli possono essere educati efficacemente ad una dieta ed uno stile di vita più salutari. E tale educazione dovrebbe coinvolgere precocemente l’intera famiglia.
bambino-metro.png

Il ruolo della famiglia nell'educazione alimentare è fondamentale

E’ importante che i genitori diano il buon esempio, facciano attenzione a ciò che mangiano i figli e diano loro sane abitudini di vita. Devono essere consapevoli dei rischi di un’ alimentazione squilibrata e soprattutto della situazione fisica dei loro figli.
I genitori spesso tendono a sottostimare il peso dei loro figli; la maggioranza dichiara che i figli godono di ottima salute, non considerando l’allargarsi del girovita, come un problema medico. Ancora pochi sono i genitori che ammettono che i loro figli mangiano troppo, oltre il doppio sono quelli che ritengono che i figli mangino poco.
Le preoccupazioni dei genitori sono ancora troppo concentrate sulle carenze alimentari, quando il vero problema della nostra società e cultura alimentare è invece l’eccesso di cibo.
Il ruolo della scuola nell’educazione ad una sana alimentazione è molto importante, anche se quello famigliare lo è maggiormente. Abitudini alimentari corrette si acquisiscono fin da piccoli, con i comportamenti in famiglia e con l’esempio dato dai genitori. L’eccesso di peso nel bambino determina una serie di gravi problemi di tipo medico, sia fisici sia psicologici, destinati ad accompagnarlo, aggravandosi, anche nell’età adulta.
Inoltre la possibilità di recupero da una situazione di obesità sono molto basse: si stima che circa il 75% degli adolescenti obesi oggi sarà obeso anche in età adulta.

La causa del sovrappeso infantile è da ricondurre allo stile di vita dei genitori, alla loro presenza/assenza, più che ad un fattore genetico

Gli studi effettuati hanno messo in evidenza lo stato di sovrappeso dei figli con quello dei rispettivi genitori ed hanno rilevato una correlazione sul sovrappeso non solo nei figli biologici, ma anche in quelli adottivi; il girovita dei figli è tanto maggiore quando più lo è quello di uno, o peggio, di entrambi i genitori.
E’ quindi fondamentale sensibilizzare le famiglie ad assumere abitudini alimentari sane per il benessere di grandi e piccoli. Analizzando i comportamenti dei bambini risulta piuttosto facile capire quali possono essere alcuni dei motivi dell’epidemia di sovrappeso nel nostro paese.
Guardare troppa televisione e fare poca attività fisica sono abitudini molto diffuse; i nostri figli passano mediamente due ore ogni giorno davanti alla TV, tempo che aumenta sensibilmente durante il fine settimana. Se a questo si sommano le ore passate sui banchi di scuola si fa presto a vedere come l’attività fisica, il movimento ed i giochi all’aria aperta abbiano uno spazio marginale nella loro quotidianità.
Per quanto riguarda le abitudini alimentari, anche in questo caso troviamo errori ricorrenti. A partire addirittura dalla durata dell’allattamento, ancora troppo breve; il 52% dei genitori dichiara che il figlio è  stato allattato meno di sei mesi, mentre le linee guida sostengono l’allattamento al seno almeno fino all’anno di età, perché è anche un fattore di prevenzione dell’obesità infantile.
Molti bambini hanno abitudini scorrette, se potessero mangerebbero in continuazione; rifiutano di assaggiare cibi nuovi e decidono che non amano alcuni cibi anche se non li hanno mai assaggiati.
Molti genitori usano il cibo come forma di ricompensa ed oltre il 50% insiste perché il proprio figlio mangi di più durante i pasti.
Non mancano famiglie che hanno anche abitudini corrette, che si assicurano di avere sempre a casa cibi salutari, che vietano ai ragazzi di mangiare davanti alla televisione o ai videogiochi, che proibiscono di portare il cibo in camera e che coinvolgono i ragazzi nella preparazione dei pasti.
L’importante è che siano sempre proprio i genitori a dare il buon esempio: se chi stabilisce le regole è il primo a non rispettarle, non saranno efficaci.
Non si può chiedere ad un bambino di mangiare le verdure se anche un solo genitore non le mangia.
Vale lo stesso discorso per la colazione, pasto importantissimo e spesso trascurato proprio dai più grandi. Si consumano pochi cereali, soprattutto integrali, e troppe proteine, grassi e zuccheri semplici. Anche rispetto alle porzioni ed alle frequenze si hanno molte carenze. Verdura e frutta non vengono consumate abbastanza; molti bambini non le mangiano tutti i giorni e prediligono cibi troppo calorici.

I genitori sono ancora troppo preoccupati del fatto che i figli non mangino a sufficienza alimenti che in realtà sono sovrabbondanti nella nostra alimentazione, come la carne

E non fanno attenzione al fatto che magari tralasciano il contorno di verdure.
Questo comportamento fa parte di un retaggio difficile da scardinare.
E’ fondamentale la prima colazione; mangiare bene al mattino porta benefici al rendimento scolastico e migliora i rapporti con i compagni e con l’ambiente che circonda i bambini.
Non è vero che la merenda è una cattiva abitudine e che favorisce l’obesità; al contrario evita di fare pasti abbondanti a patto che non siano costituite da un dolce industriale o da bevande dolcificate.
Diventa importante svegliarsi prima la mattina per dedicare maggior tempo ad una prima colazione da fare tutti insieme. Deve comprendere latte parzialmente scremato, possibilmente non zuccherato, cereali integrali, un frutto o un succo di frutta.
Serve molta pazienza per far avvicinare i bambini al consumo di frutta e verdura; bisogna accettare i loro rifiuti e riprovare successivamente. Non bisogna fare ricatti, ma offrire sempre un’ampia varietà di verdure e frutti tra cui scegliere.
Nella vita quotidiana, la molteplicità di impegni, può rendere difficoltoso seguire le regole di una sana alimentazione. Si possono seguire semplici consigli per sopperire a tale difficoltà come accettare che il bambino smetta di mangiare quando si sente sazio e di lasciare che si serva da solo rispettando le sue preferenze senza sgridarlo se lascia degli avanzi nel piatto.
Far giocare il più possibile all'aperto i propri figli, il movimento è fondamentale per bruciare calorie.
bambini-prato.png
autore.jpg

di Marisa Cammarano

I “fuori cottura”

Sono l’incubo dei pizzaioli, il cruccio dei proprietari, il simbolo della pizza...

L’agriturismo del futuro

Da tempo diffusi in tutta Italia, gli agriturismi hanno iniziato la loro storia in...

Crisi del personale: è possibile uscirne?

Il mondo cambia e cambia molto velocemente. Basta parlare con le persone anziane....

Per farla romana, ci vuole il mattarello

Provate a digitare su Google “pizza stesa con il mattarello”, tra i primi risultati...

Glutine sì, glutine no. Fa bene o fa male mangiare senza glutine?

Il dibattito sull'inclusione o esclusione del glutine dalla dieta, da alcuni anni, è...