I processi fermentativi tra tradizione e innovazione
Nuova applicazione per l'industria dei prodotti lievitati da forno
Negli ultimi decenni è stata condotta un'attività di ricerca sistematica volta a riscoprire le potenzialità della fermentazione. Questo percorso ha dato il via anche ad un intenso processo di trasferimento tecnologico verso le industrie alimentari. L’interesse verso la fermentazione, oltre ad aver portato ad un rinnovato impiego del lievito naturale a livello artigianale e industriale, ha anche permesso di valorizzare materie prime innovative. Nell’ambito di attività di ricerca decennali, il laboratorio Micro4Food della Libera Università di Bolzano e la Sezione di Microbiologia degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro hanno prodotto un base scientifica e protocolli biotecnologici per l’utilizzo di granelle alternative al frumento (legumi, pseudo-cereali) e di scarti e sottoprodotti agro-alimentari (es., sottoprodotti della molitura, scarti della lavorazione di materie prime orto-frutticole). L’impiego di tali ingredienti innovativi contribuisce al miglioramento delle proprietà nutrizionali dei prodotti lievitati da forno ottenuti dal frumento, notoriamente caratterizzati da un apporto amminoacidico incompleto, un basso contenuto di fibra ed un elevato indice glicemico. Inoltre, il recupero e la valorizzazione di scarti e sottoprodotti rispondono alla sempre più attuale attenzione da parte delle aziende e delle istituzioni nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità delle filiere agroalimentari. Tuttavia, l’inclusione di questi nuovi ingredienti nella formulazione dei prodotti da forno può presentare criticità, legate alle loro scarse proprietà tecnologiche ed organolettiche e alla presenza di composti anti-nutrizionali. Tali limiti sono stati superati grazie all’uso della fermentazione, come dimostrato dalle numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, dai brevetti e dai processi di industrializzazione che ne sono derivati.