Dalla pizza a domicilio al Campionato del Mondo

il viaggio del Campione di Pizza Classica 2025 Giuseppe Balsomini

Giuseppe Balsomini, trentaduenne di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, è stato protagonista di un’autentica storia di riscatto professionale. La sua è una storia di passione trasformata in lavoro ed evoluta, un percorso iniziato nelle strade della sua città natale e culminato sui palcoscenici internazionali dell’arte bianca.
"Il mio rapporto con la pizza è iniziato dieci anni fa, quando facevo consegne a domicilio", racconta Giuseppe con la semplicità di chi ricorda le proprie origini.
"Come accade con i colpi di fulmine, ero affascinato da questo mondo e mi ero posto l’obiettivo di diventare pizzaiolo."
Quella che poteva sembrare una semplice occupazione temporanea celava in realtà i semi di una vocazione autentica. Mentre attraversava le vie di Mazara consegnando pizze, Giuseppe osservava, apprendeva e sognava di poter un giorno creare le proprie composizioni.
La svolta professionale nella sua carriera arriva nel 2017, quando incontra Luciano Dado, figura già affermata nel settore e lui stesso concorrente in diverse manifestazioni nazionali con risultati di rilievo.
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"Ho avuto la fortuna di conoscere quello che è diventato il mio maestro", spiega Balsomini. "Luciano ha creduto nelle mie potenzialità, trasmettendomi tutto il suo sapere e accompagnandomi nel mio primo campionato mondiale, un’esperienza dove la sua presenza è stata determinante."
Questo rapporto di apprendistato, fondato sulla trasmissione di conoscenze e sulla fiducia reciproca, rappresenta uno degli aspetti più nobili della tradizione gastronomica italiana: il passaggio di testimone tra generazioni e professionisti del gusto che aiutano a crescere le nuove leve.
Ma qual è il segreto della pizza che ha portato Giuseppe sul podio?
La risposta si trova in un intreccio di memoria affettiva e tradizione territoriale. "L’idea della pizza vincitrice nasce da un pesto siciliano preparato da mia moglie Marika", rivela. "Si tratta di una sua ricetta personale che conosco da quando stiamo insieme. Ogni volta che la prepara mi dice sempre ‘amore, ho fatto la pasta cu lu cori’ – fatta con il cuore, in dialetto siciliano."
È proprio da questa espressione dialettale, carica di significato emotivo, che prende il nome la sua creazione: Semplicemente Sicula.
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La base è costituita dal pesto “cu lu cori”, una composizione che unisce pomodori freschi e secchi, aglio, olio, sale, pepe e “vasteddra” del Belice – un pane tradizionale che racconta secoli di cultura agricola siciliana. Su questo fondamento si adagia il fior di latte isolano, espressione della tradizione casearia mediterranea. La composizione si completa dopo la cottura con una serie di elementi che testimoniano la ricchezza del patrimonio gastronomico siciliano: foglie di spinaci freschi saltati al burro, ciuffi di ricotta di pecora – formaggio emblematico della pastorizia locale – polvere di pomodoro secco, polvere di olive nere autoctone e pinoli tostati.
"La mia abilità è stata unire la tradizione italiana all’influenza dei sapori di Sicilia", spiega Giuseppe, con ingredienti ispirati alla cucina dell’isola, cercando di creare un’armonia perfetta di gusti.
In questa affermazione si coglie l’essenza del suo approccio: non una mera riproduzione di ricette consolidate ma un dialogo creativo con la tradizione.
La pizza di Balsomini diventa così una narrazione geografica e culturale, un viaggio attraverso i paesaggi e la storia gastronomica della Sicilia occidentale. Ogni ingrediente racconta un aspetto diverso del territorio: il mare che bagna Mazara, le colline punteggiate di ulivi, i campi di grano che hanno alimentato generazioni di siciliani.
Nonostante il prestigioso riconoscimento ottenuto, Giuseppe mantiene un atteggiamento di consapevole umiltà. "Mi sto godendo giorno per giorno questa vittoria", confida, "senza pensare troppo al futuro. Preferisco vivere pienamente il presente, circondato dall’affetto di amici, parenti e clienti che vengono a trovarmi."
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Questa filosofia, che privilegia l’esperienza del momento su progetti a lungo termine, riflette una saggezza antica, profondamente radicata nella cultura mediterranea: la capacità di assaporare l’attimo, di celebrare i successi come momenti di condivisione comunitaria.
Per chi desidera scoprire le creazioni di Giuseppe, la destinazione è la pizzeria “Vizi da Re” nel centro storico di Mazara del Vallo.
"Devo ringraziare i titolari Paolo Torrente ed Emanuele Ciaccio", conclude il pizzaiolo, "per aver creduto in me e avermi dato questa opportunità."
La storia di Giuseppe Balsomini ci ricorda come la gastronomia italiana continui a rinnovarsi attraverso percorsi individuali di passione e dedizione.
Dal ruolo di semplice fattorino delle consegne a domicilio alla ribalta internazionale, il suo cammino testimonia la vitalità di un settore che, pur mantenendo salde radici nella tradizione, sa esprimersi attraverso linguaggi contemporanei.
 
Questa storia ha anche il sapore del merito che viene attribuito a chi si impegna quotidianamente e con sacrificio ma che, nel mondo della pizza, ha comunque la possibilità di crescere e trovare un percorso professionale di rilievo.
In un’epoca in cui molte esperienze gastronomiche inseguono tendenze effimere, la vicenda di Balsomini insegna che l’autenticità rimane il valore più prezioso.
La sua “Semplicemente Sicula”, nata dalla generosità di un gesto d’amore e trasformata in ambasciatrice della cultura siciliana, rappresenta l’ennesima dimostrazione di come la grande cucina italiana sappia coniugare semplicità e profondità, territorio e innovazione, memoria personale e identità collettiva.
Ed è proprio in quel “cu lu cori” – con il cuore – che si coglie l’essenza dell’approccio di Giuseppe: una professionalità alimentata da passione autentica, un mestiere vissuto come missione, un’arte che, prima di nutrire il corpo, nutre l’anima.
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di Domenico Maria Jacobone

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