Lunga maturazione dell’impasto = Digeribilità della pizza?
Facciamo chiarezza scientifica!
Innanzitutto, che cos’è la lievitazione? E, quindi, che cos'è la maturazione?
La lievitazione, per definizione, è il processo attraverso il quale un impasto, solitamente a base di farina ed acqua, aumenta di volume grazie alla produzione di gas, principalmente anidride carbonica. Questo avviene grazie all'azione di lieviti o agenti lievitanti, che fermentano gli zuccheri presenti nell'impasto. Durante la lievitazione, il gas prodotto si intrappola nella rete di glutine dell'impasto, facendolo gonfiare, rendendolo, così, soffice e leggero. È un passaggio fondamentale nella preparazione di pane, pizza e molti altri prodotti da forno.
La maturazione (termine improprio) dell'impasto, invece per definizione, è un processo nella panificazione che consente di migliorare le caratteristiche organolettiche e strutturali di un impasto. Durante la maturazione, l'impasto riposa e subisce una serie di cambiamenti chimici e fisici e la trasformazione degli amidi in zuccheri semplici avviene principalmente solo a carico dell'amido danneggiato, che è più suscettibile, durante l’impastamento, a temperatura ambiente, all'azione degli enzimi come le amilasi. L'amido intatto, che costituisce la maggior parte della farina, NON subisce una significativa scomposizione durante la maturazione a temperatura ambiente.
In questo tempo, quindi, gli enzimi presenti nella farina iniziano a scomporre gli amidi danneggiati in zuccheri più semplici, mentre le proteine del glutine si sviluppano, conferendo all'impasto una migliore elasticità e tenuta. Quindi, per essere precisi, la scomposizione degli amidi in zuccheri semplici durante la maturazione è limitata e riguarda principalmente solo l'amido danneggiato, che può essere presente a causa del processo di macinazione della farina. Questi zuccheri semplici sono, poi, utilizzati dai lieviti durante la fermentazione.