PIZZA E PASTA ITALIANA

Dal 1989

PIZZA E PASTA ITALIANA

Dal 1989

Mensile di Pizza, Pasta, Enogastronomia e Cultura

Pizza e Pasta italiana

La rivista nata nel 1989, è la più conosciuta al mondo nel settore specifico e più generalmente nel settore Ristorazione con pizza e Ristorazione classica. Oltre 25 anni di editoria specializzata per operatori del settore. Sfoglia la rivista online: tutto quello che succede nel mondo pizza, e non solo, viene riportato con precisi reportage, rubriche e redazionali.

Editoriale del Mese

L'Italia è la patria del gusto, dove pizza e pasta  incarnano un alfabeto sensoriale unico. Immaginate un viaggio attraverso sapori, ingredienti e tradizioni: è quello che proviamo a compiere in questo numero della nostra rivista, in cui ogni lettera del nostro alfabeto evoca un elemento essenziale, collegando i nostri sensi alla storia (gastronomica e non solo) della Penisola. Partiamo dalla A di “attrezzature”, indispensabili (anche) per gestire i grandi numeri e chiudiamo con la V di “vulcani”, facendo un giro nei Campi Flegrei, passando per la B di “birra”, la L di “latticini”, la M di “matematica” e la T di “tecnologia”, solo per citarne alcune.
 
Va detto, però, che l'alfabeto gustativo si compone di cinque lettere primarie: dolce, salato, acido, amaro e – ovviamente – il sempre più ricercato umami. Nella pizza napoletana, ad esempio, questo quintetto si manifesta in perfetta armonia: la dolcezza naturale del pomodoro San Marzano, la sapidità della mozzarella di bufala, l'acidità equilibrata della salsa, le note amare del basilico fresco e l'umami profondo che emerge dalla cottura ad alta temperatura nel forno a legna. Ogni morso racconta una storia sensoriale complessa.
La pasta, con le sue infinite declinazioni regionali, offre una tela ancora più vasta su cui disegnare questo alfabeto: dai bucatini all'amatriciana, dove il guanciale porta sapidità e dolcezza grassa, al pesto genovese con il suo equilibrio tra l'amaro del basilico e la rotondità dei pinoli.
 
L'alfabeto del gusto non si limita, però, ai sapori ma comprende texture, temperature, aromi e, in un mondo che corre veloce, ci fa riscoprire la bellezza della nostra cucina, ricordandoci che il vero lusso è in quell’insieme dei sapori che contribuiscono a creare la grande cultura tricolore.
Vi accorgerete, come abbiamo fatto noi scrivendo queste pagine, che la pizza e la pasta incarnano anche la grammatica della cucina italiana: pochi ingredienti di qualità eccellente, combinati con sapienza millenaria. Una margherita o una carbonara seguono regole precise, come quelle di una lingua antica, dove ogni elemento ha il suo posto e la sua funzione insostituibile.
Questo alfabeto del gusto è, dunque, un patrimonio da custodire e tramandare, un linguaggio che attraversa generazioni e travalica i confini nazionali, rendendo la cucina italiana una lingua universale che parla a tutti e aiuta a costruire un concetto ormai dimenticato: la “soddisfazione”.
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di Antonio Puzzi

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